Ruolo del Sistema Endocannabinoide nel Sistema Immunitario

Ruolo del Sistema Endocannabinoide nel sistema immunitario - Bongae

Il Cruciale Ruolo del Sistema Endocannabinoide nel Sistema Immunitario: Una Prospettiva Approfondita.

 

Il sistema immunitario è un esercito di cellule altamente qualificate che hanno l’arduo compito di difendere il nostro organismo da invasori esterni, cioè agenti capaci di causare infezioni. Questo ‘esercito di vigilanza’ per funzionare al meglio necessita del giusto nutrimento e delle giuste risorse. Ebbene sì, il sistema endocannabinoide (SEC) si è rivelato come il fornitore di fiducia del sistema immunitario. Quale relazione c’è tra i due sistemi e quale ruolo gioca il SEC nella difesa contro gli agenti esterni?

 

Continua a leggere, è importante.

 

Come funziona il sistema immunitario e come si lega al SEC

Abbiamo usato la metafora dell’esercito di vigilanza per spiegare cosa sia il sistema immunitario. Ma come funziona esattamente? Senza entrare nei dettagli biologici, ti basta sapere che un normale sistema immunitario si articola nei seguenti passaggi:

 

  1. Un possibile agente esterno pericoloso, noto come antigene, viene individuato e riconosciuto.
  2. Il sistema immunitario si attiva e mobilita tutte le sue difese, inclusa una varietà di cellule.
  3. L'antigene viene circondato e subisce un attacco da parte dell’esercito del sistema immunitario.
  4. L'aggressione viene soppressa e risolta con successo, proteggendo l'organismo dagli effetti nocivi dell'antigene.

 

Detto in maniera striminzita, è così che funziona. Ma una domanda sorge spontanea: come si lega al sistema endocannabinoide?

 

Ruolo del Sistema Endocannabinoide nel sistema immunitario - Bongae

Ricordati che il SEC è un complesso sistema di comunicazione tra le cellule. E tra queste cellule vi sono incluse quelle del sistema immunitario. I cannabinoidi della cannabis sono sostanze immunomodulatrici.

 

Al momento, gli studi sono incerti sugli effetti del SEC sul sistema immunitario, addirittura alcune ricerche pensano che l’uso della cannabis abbassi le difese immunitarie, però altre suggeriscono risultati positivi. Per dire, si pensa che la cannabis possa avere un impatto completamente diverso da quello precedentemente descritto qui sopra (abbassamento delle difese immunitarie). Invece di indebolire il sistema immunitario, sembra che possa rafforzarlo e aiutarlo nella lotta contro le infezioni. Questo fenomeno è stato osservato, per prendere un campione di esempi, nei pazienti affetti da AIDS, i quali sperimentano un miglioramento nei sintomi e nella risposta alla malattia quando esposti alla cannabis, ovvero prodotti ricchi di CBD, presente nella canapa light. Ricerche hanno dimostrato che i pazienti con AIDS che consumano cannabis presentano livelli più elevati di cellule T, che sono linfociti specializzati nella distruzione di agenti patogeni dannosi. Questi livelli possono ridursi a causa dell'infezione da HIV, rendendo i pazienti più vulnerabili a infezioni che normalmente non costituirebbero una minaccia.

 

Un altro effetto della canapa riguarda la sua abilità di influenzare la crescita e la protezione del tessuto nervoso nel cervello, in processi noti come neurogenesi e neurodegenerazione. Questi meccanismi sono spesso coinvolti in malattie legate al sistema immunitario. Tuttavia, è importante notare che la ricerca in questo campo è ancora in corso e richiede ulteriori studi per confermare questi effetti benefici.

 

Ruolo del SEC sul sistema immunitario

Parecchi ricercatori hanno considerato il sistema endocannabinoide come il ‘regolatore universale’, poiché contribuisce all’equilibrio generale dell’organismo, conosciuto come omeostasi. I ricercatori hanno scoperto i componenti di questo sistema durante lo studio degli effetti della cannabis sul corpo. In sostanza, scoprono che questi componenti si trovano in tutto il corpo umano, dai tessuti cerebrali e ossei alla pelle, al sistema digestivo e al sistema immunitario.

 

Il SEC classico comprende due tipi di recettori (CB1 e CB2), endocannabinoidi che fungono da segnali chimici (anandamide e 2-AG) e enzimi che sintetizzano e degradano gli endocannabinoidi. Questi stessi componenti dai nomi complicati si trovano anche nel sistema immunitario, dove svolgono un ruolo chiave nel regolare la funzione del sistema immunitario, sostenere l'omeostasi e modulare la risposta immunitaria. Ecco spiegato il ruolo dei recettori endocannabinoidi sul sistema immunitario. Un ruolo di primo piano, che cambia la prospettiva con cui si approcciano le malattie autoimmuni.

 

APPROFONDISCI: Interazioni tra SEC e sistema immunitario

 

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Il potenziale terapeutico dei cannabinoidi nelle malattie autoimmuni

 

Una malattia autoimmune è una patologia caratterizzata da una reazione scorretta o spropositata del sistema immunitario: immagina di bersagliare e distruggere i tessuti sani del tuo organismo, pensando che per sbaglio siano invasori esterni. Continuando l’analogia con l’esercito, i soldati colpiscono ciò che dovrebbero proteggere: il corpo umano. Non è proprio una bella notizia. Purtroppo l’organismo non funziona sempre a meraviglia.

 

Comunque sia, l'interazione profonda tra il sistema endocannabinoide (SEC) e il sistema immunitario apre una prospettiva a dir poco affascinante: la possibilità che la cannabis possa agire come un regolatore delle nostre difese fisiologiche. Gli endocannabinoidi, recettori presenti naturalmente nel nostro corpo, e i fitocannabinoidi, trovati nelle piante, condividono una struttura assai simile. Questo significa che i cannabinoidi esterni, come il THC e il CBD, potrebbero potenzialmente collegarsi ai recettori del SEC, influenzare l'attività degli enzimi e, in generale, mimare il comportamento degli endocannabinoidi. Poiché gli endocannabinoidi svolgono un ruolo rilevante nel modulare il sistema immunitario, i cannabinoidi di origine vegetale potrebbero rappresentare un modo per influenzare positivamente il SEC quando si tratta di regolare l'immunità.

 

Ruolo del Sistema Endocannabinoide nelle malattie autoimmuni - Bongae

 

Per quanto concerne le malattie autoimmuni, in alcune circostanze il sistema immunitario si "scompone". Cosa significa? Questo auto-attacco del sistema immunitario scatena reazioni infiammatorie che portano a sintomi cronici quali stanchezza, dolori muscolari, febbre, perdita di capelli ed eruzioni cutanee. Le condizioni autoimmuni comprendono patologie comuni come l'artrite reumatoide, la psoriasi e la sclerosi multipla, malattie altamente debilitanti e sofferte.

 

Certi studi recenti suggeriscono l'uso dei cannabinoidi (i composti della cannabis) per contrastare l'infiammazione coinvolta nella progressione delle malattie autoimmuni. Ricerche condotte su animali e cellule indicano che la cannabis potrebbe avere un effetto positivo nel ridurre l'infiammazione associata a queste patologie.

 

In generale, la cannabis terapeutica sta diventando sempre più popolare in campo medico: aiuta chi soffre di patologie al cuore, crisi epilettiche, tumori e altre malattie importanti. I cannabinoidi hanno un potenziale terapeutico notevole nelle malattie autoimmuni e si spera che la ricerca continui a passo veloce, in modo che sempre più persone immunodepresse possano beneficiarne.

 

APPROFONDISCI: Potenziale terapeutico dei cannabinoidi nella gestione delle malattie autoimmuni

 

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