Cannabis: in quali Stati è legale?

Informazioni globali sui paesi in cui la cannabis è legale ed illegale - Bongae

Cannabis Legale: Scopriamo insieme la situazione attuale !

Prima di fare una panoramica degli Stati in cui la cannabis è considerata legale e non, va tenuta in considerazione un’importante premessa: il suo uso. Esistono tre tipologie d’uso in un territorio: agricolo, medico e ricreativo. Uno stato può considerare legale un certo uso e vietarne un altro, la situazione è più sfumata di quanto si immagini. Le campagne e le disobbedienze civili nel Bel Paese vogliono ampliare l’uso della canapa sativa L, riconosciuta dalla comunità scientifica per non provocare effetti stupefacenti, al di là di essere ingerita o inalata.

 

Come abbiamo ribadito nel nostro blog, la cannabis light contiene infime quantità di THC e una quantità considerevole di CBD (cannabidiolo). Viene utilizzata in agricoltura e in alcuni paesi anche per scopi ricreativi, come il Canada, paese che applica politiche progressiste da un pezzo. L’impiego medico, ad esempio, in Italia è legale nel caso della Cannabis FM-2 e FM-1, che hanno come minimo valori THC superiori al 5%.

 

In Italia si spinge verso la legalizzazione; partiti come Verdi, SI e +Europa vogliono promuovere l’uso ricreativo della cannabis light. Ma adesso apriamo la mappa mondiale e monitoriamo la situazione. In quali stati è legale? E quali usi lo sono?

 

 

Una mappa degli Stati in cui la cannabis è legale

Aprendo la mappa, potremo notare con dispiacere come la legalizzazione totale, ricoprente tutti (o quasi) gli usi, interessa purtroppo una manciata di stati. Principalmente le due Americhe.

 

  • Canada: ha legalizzato la vendita e lo scopo ricreativo il 17 Ottobre 2018.
  • Stati Uniti: a livello federale è ancora illegale, ciononostante ogni Stato può decidere se legalizzarla o meno. Lo scopo ricreativo è legale in Oregon, California, Alaska, Columbia, Colorado, Nevada e Washington.
  • Uruguay: la marijuana è legale dal 2013.
  • Bangladesh: il suo uso o la vendita è legale perché sono esenti le leggi che la proibiscono.
  • Thailandia: di recente, la canapa è stata resa legale, nonostante sia un regime militare. A volte la sorte ha un gran senso dell’umorismo! È permessa la coltivazione personale ma entro un certo limite. In Thailandia, la cannabis è stata legalizzata per scopi medici e di ricerca nel 2018, diventando così il primo paese dell'Asia a farlo.  Le aziende che intendono coltivare, importare o esportare cannabis devono ottenere una licenza dal Ministero dell'agricoltura e delle cooperative.

 

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Il fatto che le due Americhe e non un singolo stato europeo, fin ora, rientrino nella mappa della legalità totale, fa riflettere su come nella zona euroasiatica ci sia un continuo braccio di ferro tra conservatorismo e progressismo, due forze che purtroppo generano una spiacevole omeostasi politica, rimandando di continuo la legalizzazione della cannabis light. Il progresso in Germania sulla legalizzazione fa comunque ben sperare.

 

In merito alla legalizzazione della canapa negli Stati Uniti ogni stato membro può agire in piena autonomia. Vi è un continuo braccio di ferro tra proibizionismo e progressismo. Nonostante la libertà sia un valore sbandierato, bisogna dire che spesso gli USA sanno essere conservatori estremi. Finché gli USA non risolvono le loro contraddizioni, il mercato della cannabis light non potrà godere dei medesimi diritti degli altri mercati di consumo ricreativo, tra cui quello del tabacco.

 

 

Stati tra il legale e l’illegale: la mappa dice Europa

A proposito di Europa… proprio in vari stati europei la cannabis è legale solo in parte. Vediamo quali:

 

  • Spagna: la terra del Cantar de mio Cid, delle gesta eroiche e dalle influenze multiculturali, legalizza l’uso e la vendita di cannabis solo in alcuni locali appositi.
  • Olanda: famosa come nazione dalle vedute ampie, è stata la prima a introdurre una politica tollerante verso i consumatori di cannabis (1° gennaio 2001). Ma la tolleranza si limita ai coffee shop, fuori la marijuana continua ad essere considerata illegale.
  • Germania: l’uso personale è ben accolto ma la compravendita è considerata illegale.
  • Portogallo: legale il possesso ma non la compravendita, come la Germania.
  • Italia e Australia: il consumo ricreativo è illegale ma lo è a scopo medico e la coltivazione di canapa light è consentita.

 

 

La situazione in Germania procede a gonfie vele. Tramite l’attuazione di alcuni decreti, si procede per il via libera della cannabis light a scopo ricreativo. Il governo Scholz ha più volte ribadito che la legalizzazione della canapa gioverà al bilancio economico della Germania. E in più risulterà essere un bel ceffone alla criminalità organizzata, poiché sfrutta l’ampia richiesta della pianta verde a proprio vantaggio, una vera e propria “bancomat” del mercato nero. Chiaro, la legge porrà limiti al consumo ricreativo della cannabis light, i minorenni non potranno acquistarla e i commercianti dovranno esibire un certificato di vendita.

 

L’Italia marcia a passo di lumaca, nonostante la campagna di sensibilizzazione, come #IoColtivo, in cui figurano politici di un certo spessore: Emma Bonino e Marco Cappato. Con la maggioranza di governo attuale, improntata verso il conservatorismo, la legalizzazione della cannabis potrebbe subire ritardi considerevoli. C’è da meravigliarsi? È lo stesso paese in cui la rivoluzione digitale procede claudicante, senza tralasciare il fatto che, nonostante il nostro paese sia laico, l’opinione della chiesa ancora conta. Insomma, il DDL cannabis rimane tuttora in quarantena al parlamento, nonostante l’ONU abbia manifestato segni di apertura. Per approfondire la situazione in Italia:

 

LEGGI: La situazione attuale della Cannabis in Italia

 

Cosa dice l’ONU

Cosa accadde il 2 dicembre 2020? È una data importante per la cannabis light. La Corte di Giustizia Europea ha ribadito che il CBD non rientra nella lista delle sostanze stupefacenti, poiché gli studi hanno dimostrato la sua non psicoattività, al contrario del THC, cannabinoide dagli effetti psicotropi. Le sostanze psicotrope rientrano nella tabella IV, nonché la categoria più stringente. La motivazione dell’ONU è semplice: la cannabis ricca di CBD si è dimostrata un ottimo alleato contro molteplici patologie, tra cui insonnia, epilessia, ansia e artrite reumatoide.

 

La riforma dell’ONU faciliterà innanzitutto la ricerca scientifica, potrà operare senza “guinzaglio”. Sono in corso ricerche sulle patologie cardiovascolari, le malattie a carico del sistema nervoso (Alzheimer e Morbo di Parkinson) e su altre patologie cliniche serie. Sono stati gli studi sul sistema endocannabinoide ad avere motivato la corte europea a spostare il cannabidiolo dalla lista delle sostanze stupefacenti. Scoperto negli ultimi decenni, il sistema endocannabinoide è strettamente connesso con i recettori del sistema nervoso. I cannabinoidi agiscono su questi recettori qualora non funzionassero a dovere. In una persona in salute, il sistema endocannabinoide provvederebbe nella funzione ottimale dei recettori. Purtroppo a volte non svolge bene la sua mansione e serve un intervento esterno, appunto con il CBD della cannabis legale light.

 

Divieto totale

 

Ci sono paesi dove è completamente vietato il suo uso, in tutte le salse. Viene in mente il Giappone, è illegale dal lontano 1948. Anche in Nuova Zelanda. In  Romania il possesso, anche in quantità piccole, prevede il carcere. Pure nella cosmopolita Inghilterra è considerata completamente illegale. Per non parlare della Polonia, si rischia fino a 10 anni di detenzione!

 

La panoramica mondiale

 

Abbiamo potuto constatare come in alcuni paesi impensabili, tra cui la Thailandia, la cannabis sia stata resa legale, mentre nel cuore dell’Europa, come in Polonia, addirittura si  rischino anni di carcere. La cannabis è una pianta che viene coltivata e utilizzata da migliaia di anni in tutto il mondo per i suoi effetti terapeutici e psicoattivi. Negli ultimi anni, la sua regolamentazione e la sua accettazione sociale sono diventate un argomento di grande importanza a livello globale, poiché sempre più persone vogliono comprare la cannabis legale.


Attualmente, molti paesi del mondo stanno riconsiderando la loro politica sulla cannabis, con una tendenza sempre più diffusa verso la legalizzazione e la regolamentazione della pianta. Ad oggi, oltre 40 paesi hanno legalizzato la cannabis a scopo medico, mentre alcuni, come il Canada e alcuni stati degli Stati Uniti, hanno legalizzato la cannabis a scopo ricreativo. La legalizzazione della cannabis a scopo medico è stata motivata dall'evidenza scientifica che dimostra i benefici terapeutici della pianta per alcune condizioni mediche, come l'epilessia, la sclerosi multipla, il dolore cronico e la nausea da chemioterapia. Tuttavia, la regolamentazione della cannabis a scopo ricreativo è stata più controversa, con opinioni contrastanti sulla sicurezza e sui potenziali rischi per la salute pubblica.

Tra i paesi che hanno legalizzato la cannabis a scopo ricreativo, il Canada è stato il primo a farlo a livello nazionale nel 2018, seguito da alcuni stati degli Stati Uniti come il Colorado e la California. Altri paesi, come il Messico, stanno attualmente lavorando alla legalizzazione della cannabis a livello nazionale, mentre altri ancora hanno decriminalizzato il possesso di piccole quantità di cannabis per uso personale.

La regolamentazione della cannabis legale  ha portato anche a importanti sviluppi nell'industria della cannabis, con la creazione di nuove aziende e la crescita del mercato globale della cannabis. Tuttavia, la regolamentazione della cannabis presenta ancora alcune sfide, come la necessità di sviluppare standard di qualità e di sicurezza per i prodotti a base di canapa, e la necessità di regolamentare la pubblicità e la promozione dei prodotti.


In sintesi, la situazione della cannabis nel mondo è in continua evoluzione, con un crescente numero di paesi che stanno riconsiderando la loro politica sulla cannabis. Sebbene ci siano ancora alcune sfide da affrontare, la regolamentazione della cannabis rappresenta un'opportunità per migliorare l'accesso all’erba a scopo terapeutico e per sviluppare un mercato globale della cannabis sicuro.

 

In Italia la coltivazione di cannabis sativa è regolamentata dalla legge 242/2016, in vigore dal 14 gennaio 2017. Se sei curioso visita il nostro e-commerce e acquista la cannabis made in sud Biologica e Certificata in modo rapido e sicuro.


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